CENNI STORICI
La Storia – Palazzo Busetti nel centro storico di Reggio Emilia
Palazzo Busetti è nato per volere di un’antica e facoltosa famiglia nobiliare di tessitori e commercianti di seta che desideravano costruire la loro dimora nel punto più baricentrico della città. I Conti Busetti, che diedero il nome allo storico edificio, iniziarono la costruzione per volere di Ferdinando Busetti nel 1657 e i lavori si protrassero fino al 1674. Nel 1699 i conti Busetti, senza eredi, lasciarono il patrimonio a quella che oggi potremmo definire una fondazione, con finalità benefiche e filantropiche, che portava il nome stesso della famiglia.
Le destinazioni e le attività interne al palazzo da allora non hanno conosciuto sosta fino ai giorni nostri.
Nel 1699, sul confine est del palazzo, verrà eretto il nuovo Seminario Vescovile che diventerà un corpo unico con Palazzo Busetti e, in seguito all’ampliamento dell’edificio, il palazzo ospiterà anche il Collegio dei Gesuiti. In questo periodo l’edificio verrà arricchito con un piccolo teatro, una chiesa e un ampio ed elegante cortile porticato.
Dal 1752 al 1783 il complesso ospiterà la sede dell’Università di Reggio, nella quale fu docente anche Lazzaro Spallanzani, per poi tornare nuovamente sede del Collegio dei Gesuiti.
Nel 1921 il palazzo subì radicali interventi di ristrutturazione per permettere l’insediamento al piano terreno del celebre “Ristorante-caffè Busetti”, la tipografia-stamperia del quotidiano “L’Italia Centrale” e la sede della Banca Commerciale Italiana.
Nel 1939 furono demoliti il teatrino e la chiesa per far posto a nuovi uffici dove si insediarono l’Inps, il Catasto e l’Ufficio Tecnico Erariale. Negli anni 50 venne demolito anche l’ex Convento, con il suo monumentale cortile porticato, per lasciare posto al palazzo delle Poste centrali.
Ristorante
Caffè Busetti
Anno 1924
CENNI ARCHITETTONICI
L’edificio è figlio di quel miracolo economico che interessò Reggio dalla fine del Cinquecento e per quasi tutto il Seicento.
E’ in quel periodo che i conti Busetti, grazie al prezioso filato, riuscirono a costruire grandi fortune economiche e a intraprendere la costruzione di questo palazzo monumentale.
Il progetto è da attribuirsi all’architetto romano Bartolomeo Avanzini che in quegli anni era attivo a Modena per la progettazione di un’ala del Palazzo Ducale. Partecipò alla progettazione anche l’illustre architetto romano Lorenzo Bernini, al quale inizialmente fu attribuita la paternità dell’intero progetto.
L’edificio è un elegante esempio di architettura residenziale in stile romano, caratterizzato da elementi del repertorio classico, ingigantiti e riletti con lo scopo di impressionare e stupire lo spettatore.
Più alto di circa tre metri rispetto agli edifici circostanti, si impone con la sua mole sul tessuto urbano.
La ricchezza decorativa, conchiglie, chiocciole, ghirlande, mascheroni, volute e fiori, concentrata attorno alle finestre è accentuata e punta a creare un’alternanza di superfici lisce e mosse, concave e convesse e giochi di luce e ombra.
Palazzo Busetti, pur rimaneggiato e oggetto nel tempo di numerosi interventi , ha mantenuto integra la sua fisionomia, l’elegante, austera e importante facciata, protagonista di Piazza del Monte. Salta subito all’occhio l’imponenza volumetrica, fuori scala rispetto al tessuto urbano della città storica, la ricchezza e maestosità della composizione tardo rinascimentale della facciata.
Nell’angolo in alto, all’incrocio tra Piazza del Monte e via Crispi, è evidente lo stemma araldico dei Conti Busetti che impreziosisce la facciata e contribuisce a dare una forte identità al palazzo. Il cornicione, ricco di elementi architettonici, riporta in evidenza fregi in legno che riprendono lo stemma araldico della famiglia.
Non può passare inosservata la grande lanterna in ferro battuto, posta nello stesso angolo dov’è posizionato lo stemma araldico, disegnata a inizio Novecento dall’artista Cirillo Manicardi.
L’interno dell’edificio ripropone la stessa maestosa importanza degli elementi esterni.
L’assetto delle grandi stanze è tipico dell’architettura cinquecentesca. Al piano terra gli alti soffitti sono voltati e centralmente riportano apparati decorativi composti da stucchi e medaglioni che fanno da cornice alle tele dipinte di Francesco Viacavi, allievo di Luca Ferrari , noto anche come Luca da Reggio. Altri pregevoli dipinti, ad affresco, sono stati realizzati a inizio Novecento per mano di Alfonso Govi.
I portali che mettono in comunicazione le stanze interne del palazzo sono arricchiti da importanti cornici in gesso che contribuiscono anche ad ornare le pareti. Queste sono decorate con tonalità pastello e, in alcuni casi, affrescate con disegni damascati che le impreziosiscono ulteriormente.
I pavimenti, decorati con intarsi di marmo di ogni colore e specie, si differenziano di stanza in stanza e conferiscono una monumentale ricercatezza agli ambienti, al piano primo dell’edificio troviamo anche pavimenti in seminato alla veneziana.
PALAZZO BUSETTI RISORGE A NUOVA VITA
Dopo oltre 20 anni di abbandono, l’edificio di grande pregio storico, architettonico e artistico è stato recuperato per volontà dell’imprenditore reggiano Fulvio Montipò che, esaudendo un sogno da ragazzo di quando guardava con incanto quel possente, elegante , ma allora per lui inarrivabile, edificio incastonato nel cuore della sua città, decide, nel 2004, di acquistarlo dal Fondo Immobiliare statunitense per “riconsegnarlo” idealmente alla collettività reggiana che tanto lo amava.
All’acquisto dello storico Palazzo Busetti seguì, a distanza di pochi anni, quello del palazzo delle Poste centrali ricostituendo così, nelle mani di un’unica proprietà, l’intero quadrilatero sul quale 300 anni prima sorgeva l’antico complesso architettonico.
Inizia quindi una fase di intensa progettazione con l’obbiettivo di dare nuova vita all’intero isolato del centro storico e di rendere accessibile e visibile a tutti nella sua bellezza Palazzo Busetti.
Il palazzo storico è stato oggetto di un restauro scientifico in conformità alle prescrizioni delle Sovrintendenze ai Beni Architettonici e Archeologici dell’Emilia Romagna che hanno attentamente seguito ogni fase del recupero.
Gli edifici retrostanti al palazzo storico, costituiti dagli uffici dell’Inps e dal palazzo delle Poste centrali, sono stati demoliti per accogliere la nuova edificazione che, ispirandosi alla vecchia planimetria dell’architetto Domenico Marchelli risalente al 1827, ripropone le antiche volumetrie della grande piazza interna all’edificio, riviste in chiave contemporanea.
Il nuovo complesso edilizio, che ha mantenuto il nome di “Palazzo Busetti”, è oggi costituito dallo storico Palazzo Busetti interamente adibito a spazio commerciale, da un piano terra, anch’esso commerciale, che si sviluppa su una galleria a croce con affaccio sulle quattro strade dell’isolato denominata “Galleria del Monte”, da un primo piano adibito ad attività terziarie e dai piani superiori destinati a residenze di alto pregio.
“Il recupero di Palazzo Busetti è un’operazione coraggiosa messa in atto da un privato, l’imprenditore Fulvio Montipò che ha deciso di riqualificare una parte importante della città, con un investimento rilevante sul piano economico e qualitativo: lo ringrazio della sua scelta e della sua volontà di investire credendo in un Programma che giova a tutta la comunità”, ha detto il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi.